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Counseling in Azienda, l’efficacia del metodo Voice Dialogue.





Partiamo dal definire cos’è il counseling e a cosa può essere utile

Il Counseling fornisce tecniche che facilitano le relazioni, rendono più efficace la comunicazione e più soddisfacenti le interazioni con gli altri nella vita privata e sul lavoro.

Il counselor sostiene il cliente nel processo di elaborazione del tema, lo aiuta a consolidare i punti di forza già esistenti e ad attuare nuove modalità di risposta.

Il lavoro ha lo scopo di rafforzare le capacità di risposta alle sfide della vita.

La persona viene sollecitata e allenata a valorizzare i diversi aspetti della propria personalità, a potenziare le risorse interiori per trovare gli strumenti più adeguati per raggiungere i propri obiettivi.

Il Counseling a indirizzo Voice Dialogue

L’essere umano è contemporaneamente uno e molteplice, come il punto di un ologramma che porta in sé il cosmo.” (E. Morin)

Gli elementi fondanti del modello Voice Dialogue

Il Modello della consapevolezza nella Dinamica dei Sé

Nel modello del Voice Dialogue, la consapevolezza viene vista come un processo: non si tratta di uno stato dell’essere, ma di un elemento dinamico, in costante cambiamento, qualcosa che si impara a vivere con sempre maggiore curiosità e fiducia, nonostante la sua mutevolezza, il suo fluire a volte facile a volte tumultuoso…

Il processo di consapevolezza evolve su tre livelli distinti.

  1. Il primo è la Visione Lucida.

  2. Il secondo è quello dell’esperienza delle nostre diverse parti, che possiamo anche definire sé interiori, schemi d’energia, aspetti.

  3. Il terzo livello è quello dell’ego consapevole o io cosciente.

I tre livelli si integrano a vicenda; in certi momenti può essere più attivo uno di essi, in altri un altro; ma in ogni caso è la presenza, l’esperienza di tutti tre che permette di creare consapevolezza reale e trasformativa.


  • La Visione Lucida è “la capacità di osservare la vita in tutti i suoi aspetti, senza valutare o giudicare le sub-personalità in gioco, e senza cercare di influenzare l’esito degli eventi”.

  • L’esperienza dei sé interiori avviene già, nel flusso interiore che accompagna il nostro vivere; solo che non siamo abituati a “ragionare per parti” e a pensare in termini di molteplicità psichica. Ogni aspetto interiore è legato a determinate modalità di pensiero, di sensazione ed emozioni; ha una sua visione di noi stessi e della nostra realtà e vita. Gli schemi d’energia possono andare da una sensazione vaga, appena percepibile, a una voce interiore completamente sviluppata, un sé o Aspetto interiore. Il termine “schema d’energia” comprende sia le parti che sono legate alla storia della persona (gli Aspetti interiori) sia le parti che corrispondono alle predisposizioni genetiche dell’essere umano (gli archetipi).

  • Il terzo livello del processo di consapevolezza è costituito dall’ego, o io. Nella Dinamica dei sé la definizione di ego resta quella tradizionale, di funzione esecutiva della psiche, colui che fa le scelte.

Idealmente l’io dovrebbe ricevere le sue informazioni dagli altri due livelli, cioè dalla visione lucida e dall’esperienza degli schemi d’energia; in realtà, solo poche persone sono veramente in grado di fare scelte reali, perché l’ego finisce per essere composto solo da una combinazione di alcuni Aspetti interiori che in qualche modo dominano il sistema psichico, finendo per limitare la nostra visione del mondo e quindi le nostre scelte. Quando l’io inizia il percorso di trasformazione secondo questo processo di consapevolezza, ecco che diventa sempre più “consapevole” (o cosciente)”: diventa veramente il “direttore d’orchestra” della nostra famiglia interiore, utilizzando con sempre maggiore creatività le nostre risorse, uscendo dagli schemi reattivi (tipici di una risposta proveniente da una sola parte di noi).


L’ego consapevole, o io cosciente, ha la possibilità di accedere sia al livello della visione lucida che all’esperienza dei sé interiori, anzi, è proprio questo tipo di “movimento interno” che lo allena, lo radica e ne permette l’ampliamento, a mano a mano che espande la sua esperienza alle tante polarità che compongono la nostra personalità (attivo/ricettivo; razionale/intuitivo; estroverso/introverso; ottimista/cauto; fare/essere…). È l’io cosciente che impara a creare una relazione diretta con i diversi aspetti interiori, a mano a mano che li sperimenta e impara a disidentificarsi.


La consapevolezza secondo il modello del Voice Dialogue


La consapevolezza è quel flusso di energia psichica che accompagna il processo della vita. L’antico modello del Lemnisco dell’Infinito lo simbolizza efficacemente:

  • Visione Lucida ______________________________________________

  • Ego Consapevole (o Io Cosciente)

L’energia fluisce tra i due poli, che possiamo chiamare vulnerabilità e potere, yin e yang, sistema primario (o dominante) e sistema rinnegato (o soffocato) …

Questo processo è archetipico e fa parte della condizione umana. Nel polo yin si trovano Aspetti interiori come il Bambino Vulnerabile, il Figlio o la Figlia Ribelli ecc., mentre nel polo yang si trovano Aspetti di potere come il Padre, la Madre, il Controllore….

Il livello della visione lucida può osservare quello che accade, ma la sua natura è profondamente diversa, perché non si lascia “prendere” dal flusso delle opposte polarità.

L’ego consapevole, o io cosciente, ha la possibilità di accedere sia al livello della visione lucida che all’esperienza dei sé interiori, anzi, è proprio questo tipo di “movimento interno” che lo allena, lo radica e ne permette l’ampliamento, a mano a mano che espande la sua esperienza alle tante polarità che compongono la nostra personalità (attivo/ricettivo; razionale/intuitivo; estroverso/introverso; ottimista/cauto; fare/essere…). È l’io cosciente che impara a creare una relazione diretta con i diversi aspetti interiori, a mano a mano che li sperimenta e impara a disidentificarsi.

Io sento dentro di me cento persone diverse, una moltitudine di esseri ciascuno dei quali vorrebbe operare a modo suo. La cosa più strana è che tutti costoro non mi parlano uno alla volta, ma tutti insieme, interrompendosi, contraddicendosi, confondendosi in un gran tumulto. (da I Vicerè, film di R.Faenza)

Alcuni principi di base:

  • Dialogare con le nostre “voci” vuol dire conoscere sempre meglio le varie parti della nostra personalità

  • La personalità di ognuno di noi è composta da diversi Aspetti che possiamo definire anche Parti, Sé o Voci

  • Nel processo di crescita e di adattamento alle circostanze della vita, spesso abbiamo privilegiato alcuni aspetti del nostro temperamento di base e abbiamo trascurato o censurato quelli che non erano funzionali alle esperienze che abbiamo dovuto affrontare

  • Nel colloquio con la tecnica del Voice Dialogue i diversi aspetti presenti dentro di noi sono invitati gradualmente a manifestare le proprie esigenze, in modo che il nostro IO acquisti consapevolezza della loro esistenza, ne riconosca le ragioni e li trasformi da potenziali ostacoli in risorse preziose alle quali attingere nelle varie circostanze della vita

Tutte le tecniche e gli esercizi che verranno proposti durante la Formazione mirano a sviluppare e radicare l’esperienza di questi tre livelli, utilizzando strumenti diversi in modo da “toccare” in vario modo la personalità. Il lavoro permetterà quindi di riconoscerli, sperimentarli e utilizzarli con sempre maggiore efficacia.


Bibliografia

  • Franca Errani, Il Caleidoscopio interiore, InnerTeam Edizioni

  • Hal e Sidra Stone, Il Dialogo delle Voci Interiori, Amrita Ed.

  • Robert Stamboliev, LifeRhythm, Energetics of Voice Dialogue

  • Franca Errani, Il Critico Interiore, Innerteam Edizioni

  • John Kent, Il Caleidoscopio in azione, InnerTeam Edizioni

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